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CIRCOLARE 7/2020 SOSPENSIONE ATTIVITA' PRODUTTIVE DPCM 22 03 2020

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CIRCOLARE 7/2020 SOSPENSIONE ATTIVITA' PRODUTTIVE DPCM 22 03 2020

CIRCOLARE 7/2020 SOSPENSIONE ATTIVITA' PRODUTTIVE DPCM 22 03 2020

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Il Dpcm approvato nel corso della serata di domenica 22 Marzo intensifica le misure di contenimento previste per il contrasto all'emergenza epidemiologica da COVID-19, ampliando il perimetro delle limitazioni alle attività produttive.

Le disposizioni del Dpcm si applicano da oggi e sono efficaci fino al prossimo 3 aprile, ma le imprese che devono sospendere l’attività hanno la possibilità di completare quanto serve per la sospensione entro il prossimo 25 marzo, compresa la spedizione della merce in giacenza.

Il principio di fondo è la sospensione di tutte le attività industriali e commerciali, accompagnato però da una serie di eccezioni e precisazioni.

Per le attività industriali, le eccezioni alla sospensione riguardano una serie di ambiti, riconducibili direttamente o indirettamente a quelli della salute e dell’agroalimentare, individuati in allegato al Dpcm e basate su un elenco di codici ATECO (in allegato).

L’elenco dei codici potrà essere integrato con decreto del MISE, sentito il MEF.

Al contempo, è prevista la prosecuzione di tutte quelle attività funzionali ad assicurare la continuità delle filiere indicate. La continuità produttiva è assicurata attraverso una procedura semplificata, basata su una comunicazione al Prefetto competente per territorio. Nella comunicazione andranno indicate le imprese e le amministrazioni destinatarie delle attività svolte.

Il Dpcm prevede anche la prosecuzione delle attività degli impianti a ciclo continuo, la cui interruzione determinerebbe un grave pregiudizio all'impianto stesso o un pericolo di incidenti. Anche in questi casi è prevista una comunicazione al Prefetto, che può sospendere l’attività qualora ritenga che non sussistano le condizioni appena richiamate.

Per quanto concerne le attività commerciali rimangono ferme le misure previste dai precedenti provvedimenti (DPCM 11.03.2020).

Le attività professionali sono escluse dalla sospensione e, come per tutte le imprese le cui attività non sono sospese, devono rispettare le raccomandazioni del Protocollo contenente le misure anti-contagio sottoscritto il 14 marzo scorso, che prevedeva:

-        che fosse attuato il massimo utilizzo di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;

-        che fossero incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva;

-        che fossero sospese le attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione;

-        che fossero assunti protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale;

-         che fossero incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro,

anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali.

Al di fuori delle attività essenziali e delle attività produttive rilevanti per il Paese, il lavoro sarà consentito solo in modalità smart working.

Infine è prevista la prosecuzione dei servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali: continueranno a restare aperti i supermercati, i negozi di generi alimentari e di prima necessità, così come le farmacie, i servizi bancari, postali e assicurativi, nonché i servizi pubblici essenziali come i trasporti.

È inoltre fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi in un comune diverso da quello nel quale attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta emergenza o per motivi di salute. Non è quindi più consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

Le attività dello Studio proseguono quindi in “modalità a distanza”, vi terremo aggiornati sulle principali novità tramite comunicazioni via mail.

Vi suggeriamo di:

  • mantenervi in costante aggiornamento con il vostro consulente del lavoro per tutelare i vostri dipendenti e collaboratori, nonché per tutte le Aziende che vedranno l’attività bloccata o, comunque, anche solo ridotta, per poter accedere agli ammortizzatori sociali (l’eventuale smart working può coesistere con la Cassa Integrazione). Vi rammentiamo in proposito che esistono varie tipologie di ammortizzatori Sociali a seconda del settore di attività dell’Azienda e del numero dei dipendenti.
  • rivolgersi al proprio consulente legale di fiducia per attività di consulenza e per tutte le problematiche contrattuali anche inerenti l'applicazione delle clausole di forza maggiore;
  • proseguire ove possibile le operazioni di chiusura del bilancio al 31/12/2019 per poter predisporre le attività necessarie per il controllo della liquidità e valutare l’eventuale proroga dei finanziamenti in essere.